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Dall'Ortica a Chiesa Rossa le piazze sono sale da film

Titoli per tutti i gusti, fra gli italiani «Io Capitano»

«C'è ancora domani» e «Palazzina LaF» sul caso Ilva

Non è bastato il nubifragio dell'anno scorso per abbattere non solo il più grande palcoscenico esterno di Milano, ma anche quello con «uno degli schermi più ampi della città per il cinema all'aperto». A parlare è Franco Dassisti, autore e conduttore della trasmissione di cinema La Rosa Purpurea su Radio24 per più di 20 anni, da 4 responsabile della programmazione dei film del Teatro Cinema Martinitt, va Pitteri 58, zona Lambrate Ortica (www.teatromartinitt.it). «Proponiamo spettacolo e cinema: titoli popolari ma di qualità» racconta per spiegare come si crea il cartellone di una rassegna estiva in città. E un altro segreto: «Il contrario di divertissi non è annoiarsi. Siamo un cinema popolare in periferia: il mio è un programma di evasione e impegno». Segreti per realizzarlo? «Seguo il mio senso cinematografico: vorrei che la gente uscisse di casa e si alzasse dal divano: bisogna raccontare la diversità dell'esperienza cinematografica. I film si vedono in schermi grandi, in condivisione. Con cellulari spenti». Se poi «i titoli scelti per il weekend vanno in genere sul mainstream - come dimostra domani sera, ore 21, A quiet place, di Michael Sarnoski, il film americano del 2018 tra horror e fantascienza - in settimana la proposta può essere più specifica».

Ecco che la prossima sarà dedicata alle più belle commedie italiane di oggi. «Tra gli anni Cinquanta e i Settanta il cinema parlava della società - spiega Dassisti -, era il genere con cui si guardava il mondo. Oggi il seme è ancora vivo, e il 2024 è stato vivace, spiccano alcuni titoli: Zamora, di Neri Marcorè il 12, ore 21. Immancabile, il 17, C'è ancora domani di Paola Cortellesi, «l'esordio degli esordi» lo definisce Dassisti. Il 19 Cento domeniche, con Antonio Albanese, e il 20 Io Capitano, di Matteo Garrone. Non mancano La Chimera il 22 di Alice Rohrwacher e Palazzina LaF, di Michele Riondino, sul caso Ilva, di Taranto. «È uno dei film più belli dell'anno - sostiene il critico -, figlio diretto e legittimo della lunga stagione italiana dell'impegno civile». Scelte che convincono: «Ricevo feedback positivi e il pubblico è aumentato». Anche se la critica è sparita «quasi del tutto dai giornali, resta in qualche blog o rivista specializzata. Manca come l'aria». Inoltre, per Dassisti «non c'è più l'educazione al cinema: i ragazzi non vanno. Bisogna spiegare che l'esperienza in sala non è quella vissuta in tv». Le occasioni non mancano, le rassegne proliferano: AriAnteo 2024è il cartellone per l'estate più noto in città. Fino al 29 settembre continua la programmazione organizzata con l'Assessorato alla Cultura del Comune nell'ambito di «Milano è viva». L'iniziativa abbraccia varie sedi, ciascuna con un suo programma (www.spaziocinema.info/milano): dalla Fabbrica del vapore e Citylife, fino all' AriAnteo Villa Reale all'Arena di Monza e altre. Si vedono i migliori film della stagione passata oltre ad anteprime o prime visioni. Domani nel Chiostro dell'Incoronata (via Milazzo 9, c/o l'Anteo) alle 21.15 è la volta di (sala 1 e 2) Asteroid City e Inside Out 2 (audio in cuffia). A Ferragosto Zamora e Fly me to the moon, mentre nel Chiostro di Palazzo Reale, ore 21.15 Un altro ferragosto di Paolo Virzì con Silvio Orlando e Sabrina Ferilli. Film d'autore e di grande successo all'aperto e in cuffia fino al 15 settembre a CineMare in piazza di Cenni di Cambiamento, zona San Siro, organizzato da Mare Culturale Urbano (www.maremilano.org). Infine, all'Arena Estiva Chiesa Rossa, fino a settembre, proiezioni per tutti i gusti e tutte le età in versione originale con sottotitoli italiani (www.centroasteria.it/cinema/arena-estiva/).

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